Gebegb
2009-04-27 05:44:00 UTC
http://it.answers.yahoo.com/question/index;_ylt=Ahi1eDVDQSZ2cF.NEu6v4SbwDQx.;_ylv=3?qid=20090423064036AAQabHS&show=7#profile-info-WOqbzLP6aa
E' una posizione che non condivido: con questo non voglio affermare l'impossibilità dell'esistenza di Dio, dico solo che questa non può essere dedotta dall'ordine presente nell'universo.
Nel libro "Come io vedo il mondo" Einsetin dice: "Com’è possibile che la matematica, un prodotto del pensiero umano indipendente dall’esperienza, corrisponda in modo così perfetto agli oggetti della realtà fisica?" Primo: non sono d'accordo sul fatto che la matematica sia del tutto slegata dall'esperienza (naturalmente non è una mia originale osservazione, ma la condivido). Perchè si è sviluppata prima la geometria euclidea e solo nell'800 sono stati pensati altri tipi di geometria? Per il semplice fatto che lo spazio fisico per come lo percepiamo è euclideo. Non voglio dire che la matematica deriva solo dall'esperienza, ma anche dall'esperienza. Secondo: in parte siamo noi a far adattare la matematica alla realtà fisica. Come dice Mario Livio, l'ordine dell'universo in parte è dovuto alla "simmetria nell'occhio della nostra mente" Su questo argomento potrei citare dei testi di Wittgenstein o di Jauch, ma non voglio appesantire troppo il discorso.
Nel sito dell'Uaar (unione atei e agnostici) molti credenti che scrivono, sostengono che l'evoluzionismo non sia in contrasto con la religione, ma anzi ne sia una conferma: ci sarebbe un Dio che ha prodisposto l'evoluzione. Io credo che l'evoluzionismo non sia in contrasto con l'esistenza di un Dio, al più è in contrasto con i dogmi religiosi.
Penso inoltre che l’evoluzionismo sia la migliore conferma del fatto che non è necessario postulare l’esistenza di Dio per spiegare la complessità dei fenomeni biologici. Riporto per la terza volta alcune frasi dal libro di John Allen Paulos: “La prova matematica dell’inesistenza di Dio”
CONCLUDERO’ IL MIO DISCORSO CON ALCUNE INTERESSANTI ANALOGIE FRA BIOLOGIA ED ECONOMIA. […] PER QUALE RAGIONE IL CAPITALISMO MODERNO E’ COSI’ COMPLESSO E PUO’ VANTARE SISTEMI ELABORATI DI PRODUZIONE, DISTRIBUZIONE E COMUNICAZIONE? ENTRATE IN UNA QUALUNQUE DROGHERIA E SCOMMETTO CHE TROVERETE LE VOSTRE BARRETTE DI CIOCCOLATO PREFERITE […]
LO STESSO VALE ANCHE PER LE INDUSTRIE. IN UN MODO O NELL’ALTRO, QUALSIASI FABBRICA PUO’ AVERE IN POCO TEMPO TUTTI I CUSCINETTI A SFERA O CHIP PER COMPUTER CHE DEIDERATE. LE INFRASTRUTTURE FISICHE E LE RETI DI COMUNICAZIONE SONO VERI E PROPRI PRODIGI DI COMPLESSITA’ INTEGRATA. […]
EBBENE, CHI HA PROGETTATO QUESTO PRODIGIO DI COMPLESSITA’? […] A QUESTA DOMANDA HANNO RISPOSTO TRA GLI ALTRI SMITH, HAYEK E POPPER. LA RISPOSTA NATURALMENTE E CHE NON C’E’ NESSUN DIO DELL’ ECONOMIA. L’INTERO SISTEMA E’ EMERSO DA SOLO SVILUPPANDOSI POI DEL TUTTO AUTONOMAMENTE IN MANIERA ORDINATA.[…]
FIN QUI NIENTE DA DIRE. LA COSA STRANA E’ CHE ALCUNI FEROCI OPPOSITORI DELL’ EVOLUZIONISMO DARWINIANO (MANCO A DIRLO, MOLTI FONDAMENTALISTI CRISTIANI) SONO ANCHE FRA I PIU’ FIERI SOSTENITORI DEL LIBERO MERCATO. ACCETTANO LA NATURALE COMPLESSITA’ DEL MERCATO SENZA BATTER CIGLIO, MA INSISTONO NEL DIRE CHE LA NATURALE COMPLESSITA’ DEI FENOMENI BIOLOGICI HA BISOGNO DI UN PROGETTISTA.
Chi di voi è disposto ad accettare l’esistenza di un Dio dell’economia?
Posso essere d'accordo sul fatto che la complessità dei fenomeni biologici è maggiore di quella dei mercati, anche se questo presuppone di aver definito con precisione cosa si intende per complessità. Comunque non ditemi che l'economia non è un argomento complesso. Quasi tutti imodelli matematici sembrano inadatti a descrivere la complessità dei mercati. Guardate questo libro di Mandelbrort:
http://www.ibs.it/code/9788806169619/mandelbrot-beno-icirc-t-b-hudson/disordine-dei-mercati-una.html
Come avevo già scritto nella precedente domanda, il miglior libro su questo argomento è "Il caso e la necessità" di Jacques Monod, in particolare l'ottavo capitolo. Su internet non sono riuscito a trovarlo.
Voi cosa pensate in merito?